Tra Aprile e Giugno 2015 abbiamo trascorso una vacanza dedicata alla ricerca e classificazione delle Orchidee spontanee umbre, in particolare di quelle presenti nella zona del Monte Subasio. All’inizio già sapevamo che il territorio del Parco, grazie alla sua morfologia, al terreno e all’assenza di diserbanti, era un habitat ideale per questi meravigliosi fiori, ma quello che abbiamo ammirato è andato oltre le nostre aspettative. La quantità delle specie di Orchidee spontanee presenti ci ha impressionato.
Compiendo piccole escursioni giornaliere tra i paesi di Costa di Trex, San Giovanni, Armenzano, Collepino, Valtopina e sulla cima del Subasio, abbiamo pazientemente censito, catalogato e fotografato una notevole quantità di varietà: Anacamptis Morio, Cephalanthera Damasonium, Cephalanthera Longifolia, Cephalanthera Rubra, Dactylorhiza Maculata subspecie Fuchsii, Limodorum Abortivum, Neotinea Tridentata, Neottia Nidus-Avis, Neottia Ovata, Ophrys Insectifera, Ophrys Holosericea, Ophrys Bertolonii, Ophrys Apifera, Ophrys Fusca, Ophrys Sphegodes, Orchis Anthropophora, Orchis Mascula, Orchis Purpurea, Orchis Simia, Platanthera Bifolia, Serapias Parviflora, Epipactis Microphylla.
Ai non addetti ai lavori e a chi è abituato a comprare le orchidee dal fioraio, questi nomi latini non diranno niente, mentre per noi sono la soddisfazione più grande. L’incredibile vocazione del Monte Subasio per i fiori, quindi anche per le orchidee, e la diversificazione tra gli ambienti che costituiscono il Parco permette di trovare generi caratteristici delle basse quote ma anche specie di alta montagna come la Gymnadenia Conopsea varietà Alpina.
Meno appariscenti rispetto a quelle coltivate, le Orchidee spontanee per le loro piccole dimensioni passano spesso inosservate ma, avvicinando lo sguardo e ammirando i dettagli si rimane spesso a bocca aperta.
La padrona del Parco è l’Anacamptis Pyramidalis; se ne trovano interi prati e si riconosce dalla fioritura con decine di boccioli che si sviluppano in un insieme a forma di piramide.
Altra varietà di orchidea abbastanza comune è l’Orchis Provincialis, con il suo aspetto elegante, la colorazione bianca o giallina chiara, e con puntinature rosso-violetto nel centro del labello.
La Neotinea Ustulata ha una fisionomia inconfondibile, ha una colorazione esterna dei sepali rosso scuro e, prima che i fiori sboccino (come fa capire il nome), sembra bruciata; poi progressivamente, dal basso verso l’alto, spuntano tanti piccoli pierrot bianco-candidi con puntinature scure.
Tra le meno diffuse, la Himantoglossum Adriaticum è una delle orchidee più strane e più difficili da fotografare. Ha vari fiori distribuiti sul robusto gambo, ciascuno di essi ha un lunghissimo labello (7-10 cm), come la lingua di un serpente attorcigliata su se stessa. Caso ha voluto che un bellissimo esemplare di questo raro fiore fosse lì ad attenderci proprio nel giardino del B&B che ci ospitava.
Il nostro non è un lavoro, ma solo una grande passione che saremmo contenti di condividere con altre persone. Torneremo ancora all’interno del Subasio, in una stagione diversa, perché il nostro compito non è ancora ultimato.