Il recente restauro dell’Acquedotto Romano tra Collepino e Spello ha messo a disposizione, degli amanti della natura, un nuovo sentiero adatto al trekking e alla mountain bike. Naturale continuazione del Sentiero 52 (Collepino – Monte Subasio) il percorso è lungo quasi 5 km, parte da sotto il paese di Collepino e raggiunge il centro della Città delle Infiorate (il percorso ha un nuovo numero identificativo, il 352).
L’ingresso da Spello è la Fonte della Bulgarella (quota 313 m), mentre, dal lato opposto, dopo essere arrivati al borgo di Collepino, si segue la strada alberata con panche e tavoli di legno, si circoscrive il lato esterno del paese, poi girare a sinistra per una ripida strada in discesa. Si percorrono 1-2 km, fino a raggiungere uno slargo con un cartellone che indica l’inizio del Sentiero dell’Acquedotto Romano (quota 456 m).
L’antico manufatto si snoda sulle pendici del Monte Subasio, lungo il versante del torrente Chiona, e il sentiero ne segue interamente il percorso. Di origine romana, l’acquedotto ha alimentato fino a tutto’800 la città di Spello. Gli interventi di manutenzione, nei secoli, hanno adattato la costruzione che comunque ad oggi conserva ancora tratti originali. Da Collepino, la prima parte è totalmente interrata per poi proseguire con tratti edificati con pietra calcarea bianca e rosata di provenienza locale.
Sulla parete a valle del condotto sono presenti numerose aperture rettangolari realizzate per permetterne l’ispezione e sfiatatoi per la circolazione dell’aria. La copertura, affiorante qua e là, è costituita da lastre disposte alla “cappuccina” o a schiena d’asino. In un tratto la costruzione funge oggi, addirittura, da sostegno alla strada di collegamento principale tra Collepino e Spello.
Sviluppandosi pressoché in piano, il percorso è adatto ad ogni età, non presentando punti di difficoltà apprezzabili e rappresenta l’occasione per una bella e piacevole passeggiata. Gli scorci sulla valle del Chiona, sulle colline appenniniche e su Spello sono mozzafiato. Il terrazzamento artificiale dell’Acquedotto Romano attraversa sinuosamente un contesto paesaggistico di grande fascino, rimasto ancora integro dal punto di vista naturalistico, costituito da fondi coltivati ad uliveti, fitta macchia mediterranea e forre.
Nel tragitto, l’acquedotto supera anche alcuni ponti, tra cui quello di “Parasacco” (alto 18 m). A circa metà percorso, il sentiero e l’acquedotto si intersecano con via Abbeveratoio dell’Asino, dove è possibile attingere acqua freschissima da una fontanella ed ammirare l’antico abbeveratoio in pietra destinata agli animali.
In punti panoramici del percorso, sono presenti bacheche con informazioni storico-turistiche, mattoni con impresse frasi di personaggi famosi e panchine per rilassarsi e godersi la vista della valle.
E’ un itinerario che assomma in sé cultura e paesaggio, dove turisti ed appassionati possono ammirare i colori ed i profumi di flora e vegetazione spontanea dell’Umbria centrale e respirare un po’ di aria buona.