“Bisognava essere un po’ pazzi, ed appunto instabili, per aprire un Teatro nel cuore della città di Assisi”, amava scherzare Carlo Angeletti. Nel 2002, valorizzando uno spazio abbandonato da tempo, realizzò un suo sogno. Il Piccolo Teatro degli Instabili rappresenta il perpetuarsi di questo desiderio, che la famiglia del fondatore, oggi, continua ad alimentare e valorizzare.
Grandi protagonisti della scena nazionale ed artisti emergenti sono passati di qui. Sfogliando i Cartelloni delle passate Stagioni, è tangibile come una sempre maggiore qualità delle proposte artistiche riesca ad entrare in connubio con quella spontaneità e urgenza che solo grandi appassionati di Teatro riescono a condividere.
La sala che ospita le rappresentazioni teatrali ha una capienza di 100 posti e, date le sue origini, ha la classica forma a navata di chiesa. Al centro delle pareti laterali, riquadrate da colonne appena accennate come motivo decorativo, si aprono due grandi nicchie ad arco, delimitate da due balaustre in legno. Il pavimento originale si presenta in mattonelle di forma esagonale di colore rosso cupo, grigio e nero, disposte a formare grossi rosoni. Nella cornice dell’arcoscenico la decorazione pittorica riporta la scritta “Dilettando insegna” (dal latino “Teatrum delectando monet”), insieme allo stemma di un TAU francescano con le mani intrecciate che pregano.
Nel corso dell’anno, oltre agli spettacoli teatrali, si tengono qui mostre, corsi di teatro, convegni, conferenze-dibattito, presentazione di libri, meeting e cerimonie ufficiali.
Intervistiamo per l’occasione, insieme ad Assisi Nostra, il direttore artistico del Piccolo Teatro degli Instabili, Fulvia Angeletti:
Ci racconti in breve la sua attività
Il Piccolo Teatro degli Instabili è stato fondato nel 2002 dai miei genitori, Carlo e Antonietta Angeletti, due imprenditori privati che hanno deciso di ridare vita a un luogo abbandonato. Nel centro storico di Assisi, costituisce l’unico spazio teatrale che propone Stagioni di spettacoli e musica e laboratori di recitazione. Da diversi anni mi occupo della direzione artistica e della gestione del Teatro in prima persona.
Cosa le piace del suo lavoro?
Di questo lavoro apprezzo la possibilità, o meglio il privilegio, di poter conoscere numerosi e grandissimi Artisti che hanno lasciato un segno indelebile nel Teatro italiano. Una delle cose più belle è, inoltre, la libertà di poter scegliere con il mio gusto, gli spettacoli che propongo. Il pubblico dimostra sempre grande apprezzamento e fiducia.
Perché la sua attività si svolge qui? assisi è stata una scelta?
Perché la mia famiglia è assisana e ha voluto sempre il bene di questa città. Questo si è riflesso nelle infinite iniziative create da mio padre (scomparso nel 2015) e rivolte in primis ai nostri concittadini che non hanno più avuto la possibilità di fruire degli spazi che negli anni sono venuti a mancare (come il Teatro Metastasio per esempio).
Ci racconti limiti e virtù, pregi e difetti del nostro territorio in relazione alla sua attività.
Assisi è una città amata e conosciuta in tutto il mondo. Ogni Artista che abbiamo chiamato ha subito risposto con entusiasmo proprio per l’attrattiva esercitata dalla nostra città. Purtroppo però, come tutti i centri storici, Assisi soffre un po’ dello spopolamento degli abitanti e della scarsa valorizzazione culturale e sociale da parte dei vari governi cittadini.
Quale è il messaggio che vuole trasmettere con il suo lavoro?
Attraverso il mio lavoro vorrei trasmettere l’Amore e la Passione per il Teatro e per la mia Città. Per seminare cultura nel territorio in cui sono nata. Per dare spazio ai giovani, e non solo, e per creare incontri, scambi e esperienze che arricchiscono la vita attraverso l’Arte. Perché il Teatro “dilettando insegna”.